08 marzo 2006
Gigli gialli
C’è un mazzo di gigli gialli che percorre la città tutti i giorni, come una profezia. Lo hanno visto sui mezzi pubblici, lungo il Po, attorno a Porta Palazzo, tra Strada delle Cacce e via Artom, in via Sansovino e dalle parti di Superga. Bisogna essere attenti, però. Altrimenti vi può passare davanti agli occhi senza che nemmeno ve ne accorgiate.
L’uomo che porta i fiori è difficile da identificare: ha nel viso qualcosa di familiare a tutti, ma non troverete chi lo sappia descrivere davvero. Vi diranno che non è giovane, ha la barba non rasata e gli occhi buoni, che è asciutto, vestito sempre con un soprabito azzurro dai gomiti consumati. Ha l’aria dolce e seria di chi ha una missione e un segreto con sé. Ma per sapere questi particolari dovreste incontrare un osservatore attento, e invece quasi nessuno si accorge di lui; molti notano invece i gigli gialli avvolti nella carta di giornale, che sussultano agli scossoni del tram, o riposano appoggiati ad una delle panchine lungo il Po, quelle rosicchiate da messaggi e disegni a futura memoria.
Non chiedetegli i fiori, non ve li darà. Quei gigli hanno un destinatario speciale, che ogni giorno trova dopo avere a lungo cercato.
tratto da http://www.santiapostoli.org/ "I gigli gialli della signora Griefe" di Martina Cavaciocchi di Vaiano (Prato), Premio Campiello giovani 2003