15 settembre 2010
Marmellata di peperoni verdi
Caduto il coperchio della precedente, la fine è arrivata in un lampo!
Ci avevo tre peperoni verde dell'orto del babbo del Principino che governavano il frigo da oltre un decennio, con un colpo di mano ho rovesciato il loro e li ho mandati al rogo. Senza cuore, io.
Però ho visto bene di non farli morire subito, ma di farli soffrire lentamente.
Grigliati a fiamma viva sulla bistecchiera in casa, che fanno un puzzo che si sentirà fino alla settimana prossima... gli echi di un dominio decennale... e poi una volta scorticati della pelle rattrappita li ho sezionati a listarelle e li ho passati sulla fiamma lente, insieme ad un appiccicoso mix di balsamico e zucchero. Zucchero abbondante. Una nota di colore e spunto gustoso, un peperoncino fresco, sempre dell'orto montano. Che ne verrà fuori?
Ingredienti:
250 gr di peperoni spellati e puliti, tagliati a listarelle
200 gr di zucchero
1/4 di bicchiere di aceto balsamico (di quello da poco ^_^)
piccolo peperoncino fresco rosso
18 marzo 2010
99 colombe
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È da poco più di una settimana che è nato questo nuovo blog: 99 colombe, una sinergia di foodblogger in solidarietà di una azienda di prodotti dolciari speciali di L'Aquila Sorelle Nurzia.
Ne avevo già sentito parlare, una rappresentante era stata intervistata a Caterpillar su radio due. Mi aveva commosso la loro tenacia, come quella di tutte le persone de L'Aquila, io me ne sarei già andata da un pezzo. Ma loro no, rivogliono la loro città viva e attiva, produttiva e vitale.
Ho dato un occhio al sito e le confezioni dei torroni e delle colombe sembrano proprio allettanti.
In questo clima di "studio quasi forzato", in cui il tempo per lo shopping è un miraggio, ho già esercitato più volte lo struscio "virtuale" di carta di credito su internet per gratificarmi, mi sa questo potrebbe avere anche un alibi più elevato ^_^
15 giugno 2009
Adotta un orto
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verdura e frutta biologica a domicilio, direttamente dall'orto!
http://www.leverduredelmioorto.it/
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Trovato! bioexpress.it
Per attivare il servizio nella zona di Firenze/Prato hanno bisogno di ordini, quindi se siete interessati...
info@bioexpress.it o il n. di telefono 848 694 693
04 giugno 2009
Ode alla panza piena
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Ohiohi
mi scoppia la panza
ho mangiato troppo e molta sostanza
non ho studiato un tubo
e manco fatto le faccende
ma la serata è stata compiacente
questo è quel che conta,
quel che vale veramente.
A panza piena non si comanda
il sonno arriva oppure canta
ma io a letto mi ficco di filata
non si sa mai che perda la volata!
05 febbraio 2009
Sette
Mancano, uno, due, tre giorni all'esame!
Sette sono i barattoli di minestrone che mi sono preparata e sfilerò dal congelatore nei prossimi giorni! Le minestre knorr non sono mangiabili. Ai voglia la cavoletta a lodarle! O quelle vendute in Belgio erano migliori, oppure la memoria delle sue papille gustative deve giocarle dei brutti scherzi. A me non sono piaciute affatto... cioè ne ho assaggiata solo 1, quella light agli spinaci... sapeva di tartufo.
Meglio un sano ed aromatico minestrone :)
Magari passo lo scritto e devo dedicare tempo allo studio per l'orale!
Magari!
Incrociate l'incrociabile.
29 ottobre 2008
Semi di zucca
niente...
tra una zuppetta e l'altra, zucca, cipolla, sedano e carota, uva
fragola finita in schiacciata, ho sperimentato la tostatura dei semi di
zucca proposta da Staximo.
28 ottobre 2008
Autosfida!
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(sono gli effetti devastanti di tre di statica al giorno)
Oggi, per iniziare, zuppa di cipolle e patate dolci, una porzione in panza, una in congelatore!
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
28 settembre 2008
Ricordati di vivere
Non voglio sperare che sia diversa, farò in modo che lo sia.
Sveglia di buon'ora, un piano di quello che c'è da fare, un piano di quello che è fattibile e giù a metterlo in pratica.
Alle 18 a casa, caschi il mondo.
Ricordati di vivere, diceva l'iscrizione dalla Maison Rosset.
Non me lo scordo, lo agogno tutti i giorni e domani è la volta buona.
Una cosa che mi fa incazzare, che qualcuno attenti ai miei programmi, in particolare qualcuno a cui contribuisco per lo stipendio.
Sono due settimane che ho scritto a ben 2 professori per verificare posso fare l'esame con loro. Ingiustizia.
Domani mi attacco al telefono della segreteria.
Domani cerco un tecnico per la caldaia per mandare in ulo quello dell'anno scorso.
Domani chiamo il meccanico per il tagliando al motorino.
In orario di ufficio, perché per il resto ho da fare.
27 giugno 2008
Cena indiana
Insomma, ieri presa da astinenza, e forse anche da dispersione sali minerali causa caldo, dopo un accorato appello, ho costretto la mia fida amica Iaia ad accompagnarmi al Ristorante Indiano.
Niente piatto di foglia di palma, ma ciotole di rame, calde, con prelibatezze vegetariane: Malai Kofka, morbide polpette di patate in crema chiara delicata, Masala Dal, lenticchie piccole rosse in salsa piccante!, Panir al pomodoro non ricordo il nome, Biryani vegetable, Jeesa Rise eeeeee... Nan! le focacette calde uscite dal Tandoori con il ghee! Burrose! uhm profumate! Ero in astinenza, decisamente!
Masala Chai per finire.
Da ripetere, mai arrivare a questi stadi avanzati di astinenza!
03 maggio 2008
Son viva e sushi mangio!
Le tre settimane di lavoro intenso appaion concluse (io sono peggio di San Tommaso, non ci credo finché non metto il naso). È passato il primo maggio, con un cambio di programma che mi ha tenuto a casa, stremata dalle fatiche lavorative, ma ancora capace degli ultimi colpi per le faccende domestiche, e di quelle di fino, che risveglian la sciatica...
Poi è iniziata la pacchia, il ponte e una intera settimana di ferie. Solo l'idea mi rilassa e il telefono spento fa il resto.
Ho bisogno di silenzio, solo di me e le cose che mi fa di fare.
Magari riesco a metter giù qualche sunto di momenti importanti e cose fatte, passate troppo di fretta, che hanno bisogno di lasciar traccia.
Tra queste cosa?
La ricotta di Pasolini per esempio, vista alla cineteca di Castello lo scorso 24 aprile. Densa, ultima e popolare come solo la ricotta sa essere.
Oppure la Sant'Anna mancata del 25 aprile, Salem Sinai *figlio della mezzanotte* indelebile come un Buendia, oppure della sushi mania che mi è presa di recente... che dopo il conto del sushi bar dell'altro ieri mi ha fatto passare alle mani, in cucina ovvio... ed è pure venuto bene! Guardate qui?!
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Mao, dammi tempo, piano piano ci prendo la mano :-) e ce ne facciamo una scorpacciata!
05 aprile 2008
Frittata di Maccheroni
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per gentile concessione del mio amico Roux
(c'è anche la foto, ma in questo momento non me la carica... uff)
"
Per le due frittate che vedi in foto mi sono regolato abbastanza ad occhio. Diciamo che una vera e propria regola non esiste, perché più cose saporite ci infili dentro e più viene buona (un po' come tutte le cose 'nzivate – unte – della nostra buona cucina)
Gli ingredienti che ho usato sono:
500 gr di bucatini (marca Garofalo – li trovo ottimi e tengono la cottura alla grande e poi sono di Gragnano, eheh)
9 uova (dirai: mazza che botta! Questo è un piatto unico… ci pranzi e ci ceni e non per niente si porta dietro per quando si deve organizzare qualche merenda da pic-nic)
- 100 gr di provola affumicata secca
-
100-150 gr di scamorzone
100 gr di salame tipo Napoli fatto a dadolini (avevo in frigo il culo residuo di una sopressata ed usato quella)
-
Una spolverata abbondante di parmigiano reggiano
Una spolverata abbondante di pan grattato
-
Un po' di salsa tirata per bene, giusto per sporcare la pasta
Spezie a piacere (pepe, sale, un pizzico pizzico di origano, un po' di prezzemolo) ma senza esagerare
Cuoci la pasta al dente (molto al dente) e poi la scoli sotto l'acqua fredda per bloccarne la cottura. La fai raffreddare e poi in una ciotola la mescoli con la salsa e il parmigiano facendo attenzione a far amalgamare bene il tutto. Tieni presente, che per esperienza personale, i bucatini, prima di cuocerli, li ho spezzati a metà altrimenti sarebbero risultati ingovernabili nella cottura della frittata.
Poi nella ciotola aggiungi il salame e la scamorza con la provola fatta sempre a dadini. Aggiungi una manciata di pan grattato, il pepe, eventualmente il prezzemolo e mescoli ancora.
A parte sbatti le prime cinque uova, salando e pepando, e poi le aggiungi alla pasta. E qui ancora una mescolatona fatta per bene in modo che tutti i bucatini risultino bagnati dall'uovo.
Prendi una padella bella ampia e dai bordi alti, fai riscaldare due cucchiai di olio d'oliva (ci vorrebbe la sugna ma dopo il tuo fegato urlerebbe dal dolore) e versa velocemente la metà di altre due uova sbattute per bene (in modo da far da letto alla frittata). Sempre velocemente aggiungi la pasta (una metà abbondante di quella che hai preparato per una frittata basta) e abbassi la fiamma e lasci cuocere molto lentamente avendo cura di agitare spesso la padella per non far attaccare la frittata. Un trucco è quello di inclinare, ruotando lentamente, la padella sulla fiamma in modo da far cuocere anche i bordi. Con una spatola sollevi e verifichi la cottura. Quando ha assunto un bel colorito la rivolti, aiutandoti con un piatto piano o un coperchio di pentola. L'accortenza, prima di rimettere la frittata in padella, è quella di aggiungere un altro cucchiaio di olio e il restante uovo sbattuto. Sempre a fiamma bassa procedi con la cottura dell'altro lato.
La frittata è buona calda ma è ancor più buona fredda e riposata.
"
31 marzo 2008
rosica rosica rosica bis!
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Guardate che foto e che ricette che fa Kja!!! Lei, è il blog Ilpranzodibabette.com
Rosicate con me. :-)
26 marzo 2008
Orata alla verza e senape!
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...ci vogliono un po' di coccole dopo una giornata di lavoro! NO? Misero giro di spesa al supermercato e torno a casa con un sacco di roBBa buona! Pesco in rete ed ecco la cena:
La ricetta viene sempre dal blog, da quello de La Piccola Casa! Genovese doc, Max fornisce un sacco di ricette interessante, come la sua originale Mormore al cavolo nero e senape.
Io che sono una creativa, e con il frigo mezzo vuoto, l'ho reinventata e ci può stare, se può rifà:
Orata alla verza e senape
4 foglie di cavolo verza
1 orata
senape (al vino bianco di digione!!)
chicchi di senape
1/2 cipolla
vino bianco
Far soffriggere le cipolle nel vino bianco (io l'ho fatto in forno caldo a 200° si appassiscono e sono più delicate, Max le ha fatte in padella :-) come vi si confà!). Scottare le foglie di cavolo e battere la costola. Fare raffreddare e, da fredde, fasciarci l'orata sviscerata pulita e condita all'interno. Spalmare sopra un po' di senape, a gusto e qualche grano. Adagiare sulla cipolla appassita e cuocere in forno per 20 minuti abbondanti, le foglie di cavolo ostacolano un po' la cottura...
24 marzo 2008
Crema di topinambour, patate e carote

Ho rimesso insieme due ricette a modo mio. Insieme alla catalogna spigata e il cavolo ufo, quel raid al supermercato mi fece rincasare anche con 1kg di topinambour. Per fortuna è un tubero e dura a lungo, anche se in parte si era un po' corrugato, come fanno le patate insomma. Bhe ho attinto una ricetta qua, una là ed ecco la mia:
Crema di tuberi (topinambur, patate e carote!)
ingredienti:
1 kg scarso di topinambout
1/2 cipolla
2 patate medie
2 carotone
brodo (dado senza glutammanna...naggiacomesichiama!)
crostini di pane
salvia
far soffriggere la cipolla in un filo d'olio, nel frattempo pulire patate, carote e topinambour a piccole fette. Fare soffriggere per un po' e poi aggiungerci brodo a filo delle verdure. Cuocere una mezz'oretta e frullare. Nel frattempo fare tostare i crostini con olio e salvia da aggiungere nel piatto.
Zuppe color collection: gialla, verde, giallo arancio, rosa...
18 marzo 2008
Puntarelle, che scoperta!
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Altra scoperta gastronomica! Della serie, quella volta al supermercato, insieme al cavolo ufo, ho scelto tutto ciò che non conoscevo! ...stasera è giunta l'ora della catalogna spigata, detta anche cicoria oppure "puntarelle" (de Roma, ahò!).
Cerca che ti ricerca, ho trovato diverse ricette in rete, una da sandra, una da petulia... ma io non avevo uno degli ingredienti fondamentali - le alici sotto sale - e detto tra noi non avevo voglia di stare tutta la notte a cercare di digerire l'aglio crudo... mi è venuto in soccorso un commento anonimo al post di petulia e il ricordo della base per la pizza alla scarola che mi ha passato il mio amico Roux. Soffritto di aglio e scalogno, puntarelle a fette sottili e capperi, olive taggiasche e uvetta (aggiunta mia!). Bhe bono! Ho mangiato di gusto :-). Unico dubbio che mi rimane è sulla pulitura del vegetale in questione, mi ricordavo di aver letto sempre dalla cuoca petulante che bisogna levare le foglie fino a che non si trova un buco... quando al buco ci sono arrivata ho ricordatto e iettato tutto il fogliame prima... certo a vedere ora da alcune foto, forse io ho iettato troppo... ma meno male, ho già la panza che me scoppia!
17 marzo 2008
Che Cavolo! l'ufo romano!
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Ottima anche la zuppetta, anche se io ho rivisitato la ricetta con lo yogurt ed è stato un po' meno golosa, ma più leggera. Non solo problemi di linea, ma anche di attenzione - tenetevi forti - stasera ri-inizio a studiareeeeee!!
04 gennaio 2008
...e vai di Zuppa!
Tento di riportare la ricetta, visto che faccio tutto ad occhio mica è facile:
Crema di Cavolfiore al Curry
Ingredienti:
- 1 cavolfiore
- scalogno (o 1/2 cipolla)
- olio
- curry
- brodo vegetale
- 1 bicchiere abbondante di latte (la cuoca petulante lo mette di cocco, io l'ho messo di mucca)
Se come ho fatto io la volete rendere più gustosa senza aggiungere formaggi, ci pensa il curry, sempre se piace!
Stasera che aspetto il Principino che scende dai monti, lungo le strade innevate dell'Appennino ligure, ne preparo una seconda variante con la fontina. Mi sembra giusto no, tanto che oggi non ho mangiato niente. Crema di cavolfiore post digiuno.
Grazie a Petulia per la ricetta originale.
18 gennaio 2007
Bolle in pentola
Pakora di cavolfiore
da qui
Ingredienti per quattro persone:
• 1 cavolfiore di media grandezza tagliato a cimette
• 1 tazza e mezza di farina di ceci
• da mezza a tre quarti di tazza d'acqua
• 1 cucchiaino di cumino in polvere
• 1 cucchiaino di coriandolo in polvere
• 1 pizzico di pepe
• 1 pizzico di hing (non so cosa sia!)
• mezzo cucchiaino di curcuma
• 1 cucchiaino di garam masala (celo!)
• ghi per friggere (è burro chiarificato) *
Mescolate in una terrina la farina di ceci e le spezie, poi aggiungete acqua finchè si ottiene una pastella abbastanza densa. Tagliate il cavolo a cimette e scottatelo nell'acqua bollente per 5 minuti. Scaldate il ghi in una padella. Immergete i pezzi di cavolfiore nella pastella e poi metteteli in padella nel ghi bollente. Dapprima scenderanno sul fondo poi risaliranno in superficie. Teneteli sul fuoco per 5 minuti avendo cura di girarli di tanto in tanto. Continuate a cuocere fino a quando non saranno di un bel colore oro-bruno (circa 15 minuti). Servite con il chatni (si compra già fatta all’esselunga) di pomodoro. Si può realizzare questa ricetta anche con patate, melanzane o zucchine tagliate a pezzetti.
Altro appetitoso piatto di entrata, per questo, questo e quest'altro motivo!
Samosa
Ingredienti per 24 samosa:
Per il ripieno:
• 2 tazze di cavolfiore tagliato a pezzettini
• 1 tazza di piselli
• ghi per friggere
• 1 peperoncino verde tritato
• 1 cucchiaino e mezzo di sale
• 1 cucchiaino di semi di cumino
• 1 cucchiaino di semi di senape nera
• mezzo cucchiaino di curcuma
• un quarto di cucchiaino di hing
• 1 cucchiaino di garam masala
• 1 cucchiaino di coriandolo in polvere
Per la pasta:
• 1 tazza di farina bianca
• 1 tazza di farina integrale
• un terzo di tazza di ghi
Ghi
Il ghi è burro chiarificato.
Il burro che si trova in commercio è costituito per l'80% di grasso animale, per il 18% di acqua e per il 2% di proteine solide.
Se scaldate a fuoco lento il burro, l'acqua evapora, le proteine solide si separano dal grasso e alla fine otterrete un liquido dorato che potrete usare successivamente per i fritti.
Il vantaggio del ghi rispetto al burro è che non produce fumo ne schizzi, non brucia, non è necessario conservarlo in frigorifero, è facilmente digeribile e ha un gusto molto più gradevole di molti oli usati per friggere.
Mettete un paio di chili di burro in un largo tegame, fatelo sciogliere a temperatura medio alta, rimescolando di tanto in tanto finchè il burro fuso comincia a bollire.
Non appena in superficie si sarà formata una schiuma bianca, portate il fuoco a temperatura molto bassa e mantenete sul fuoco senza coprire e senza rimescolare finchè le proteine solide gelatinose si saranno raccolte sul fondo della pentola e in superficie ci sarà una sottile pellicola, una crosticina color oro pallido.
Il tempo di cottura è di circa tre ore.
Togliete con una schiumarola la sottile crosticina. (Se non avete la schiumarola potrete usare un comune cucchiaio grande, di metallo).
Il ghi alla fine dev'essere trasparente e color oro pallido.
Se è più scuro significa che è stato cotto troppo o a temperatura troppo alta.
Sistemate una specie di setaccio ottenuto con tre strati di quella garza che si usa per i formaggi, o con un solo tovagliolo di carta di buona qualità, sopra una pentola larga o un tegame. (Evitate di usare quei tovaglioli di carta rinforzata con un filo di plastica, perchè quest'ultimo si scioglierebbe.)
Fate passare con un mestolo, attraverso il filtro così ottenuto, quanto più ghi chiaro potete, senza toccare i residui solidi lattiginosi rimasti sul fondo della pentola, che devono essere scartati.
Assicuratevi che il ghi si sia raffreddato a temperatura ambiente, prima di coprirlo poi conservatelo in un recipiente a chiusura ermetica, in un luogo fresco, buio e asciutto, oppure in frigorifero.
Se è stato ben chiarificato, filtrato e ben riposto, il ghi può durare per mesi e dopo che è stato usato per cucinare potrà essere filtrato e conservato nella stessa maniera.
03 novembre 2006
La cucina del Mondo.
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Mercoledì ho messo a tavola la mia terza cena indiana. Solite portate, cambio di commensali. Sono stata soddisfatta del risultato, contrariamente a quanto era accaduto nelle cene precedenti durante la settimana. Venerdì ho avuto il cattivo gusto di mettere a tavola un coniglio alla cacciatora stracotto, a chi quell'animale l’ha per casa, per compagnia… non è stato carino vero? Sabato ho propinato giganteschi ossi buchi, tanto che, la prima a crollare, esausta di cibo, odori e vino, sono stata io… Limonata per tutti!
Ieri, sazia di visite e compagnia, ho optato per una serata di coccole in solitario! Non pensate male. Solo un meritato bagno caldo dopo il primo accenno di freddo! Sì, bhe, bagno… parliamo di sauna. Due ore in acqua a temperatura da non raccontare, tanto che per respirare, ho dovuto tenere la finestra aperta. ...il fumo saliva dall'acqua come in una piscina termale!
Bhe, ho smesso di giocare con le paperine e allora mi sono data da fare a finire uno dei libri della pila del mio comodino. Se non si posson chiamare coccole queste?!
Caffè Babilonia di Marsha Mehran.
È una sorta di harmony della Neri Pozza, un libretto carino che si brucia un po’ di potenzialità. È la storia di tre sorelle iraniane scappate nell’81 con la rivoluzione e approdate prima a Londra, poi in Irlanda in un paesino sconosciuto. La più grande Maryan è una cuoca raffinata. Tutto ruota attorno alla cucina persiana, che deve essere il fulcro dei raffinati sapori orientali. Ogni capitolo è una ricetta, ogni ricetta è un pezzo di vita presente e una parte di passato. Ogni sapore, ogni profumo, vale in quanto elemento archetipo e mitologico. Un libro dolce, che poteva addentrarsi un po’ di più nella psicologia dei personaggi, nella crudeltà degli eventi, nella forza della cultura iraniana.
Alla mente l’eccellente Persepolis di Maryan Satrapi, vado a memoria, oltre i soliti errori ortografici, ci potrebbero essere grosse inesattezza. Pardon.
Però qualche domanda anche da questo libro:
Ma in Iran quando potrò andare? Forse sarebbe meglio trovare un ristorante persiano eh?
Perché le signorine Aminpour, profumano sempre di rosa e cannella, dragoncello e cardamomo, mentre quando esco dalla cucina, io mi sento sempre odore di aglio e cipolla nelle mani?
09 ottobre 2006
Èmouvant Cuisine
Gioia al naturale
in cielo stellato con luna piena e sottofondo di mare
Assolutamente vietata ai diabetici
Ingredienti per due persone:
- 1 intera bella giornata di sole, possibilmente di metà stagione, quando il tempo bello è un fatto sorprendente
- 1 bella strada che ti porta al mare, ripercorrendo con te i ricordi dell’infanzia
- 14/15 brani nel cd che suonano per te
- 1 bell’articolo di giornale che ti fa compagnia nell’attesa al bar sulla spiaggia
- rumore del mare q.b.
- Mille sorrisi, indomiti e spontanei
- Numerose espressioni sconosciute
- Crema di parole, sguardi e passeggiate
- Aromi ai 5 sensi misti
- Luna piena, stelle e mare a guarnizione
Preparazione:
Aprite e fate respirare la bella giornata di sole, percorrete a fuoco vivace la bella strada verso il mare, aggiungete uno ad uno i 15 brani che suonano per voi, e ultimato il percorso, godevi il bell’articolo seduti al bar con caffè e sigaretta, mescolandoci con cautela il rumore del mare q.b.. Fate accogliere da questa prima preparazione i sorrisi e le tante espressione, incorporate lentamente a filo, una crema di parole, sguardi e passeggiate. Attendete il punto di cottura in cui il composto muterà in occhi e le labbra voraci, insaporite con un mix di aromi ai cinque sensi, abbondando con tatto e olfatto. A questo punto, bastano pochi minuti di sobbollitura veloce, sufficienti a far risultare il preparato stra-stra-stracotto.
Accompagnate la composta di Gioia al naturale con sottofondo di luna piena, stelle e mare, fino a tarda sera.
Abbinamenti consigliati:
Il gusto può essere amplificato accostandovi un sapore dolce e fruttato di un rubicondo vino da meditazione, che lasci le papille gustative fresche e frizzanti capaci di accogliere giocose acrobazie.
Lou Reed sarà degno intrattenitore musicale, sottofondo discreto all’invadente voce solista del vostro cuore.