Ieri è stata una giornata drammatica, conclusa in una serata d'agonia. Io non ho mai sofferto tanto. Razionalmente non mi spiego nemmeno perchè... al massimo rimane tutto (argh!) come prima. Lo zio d'america non ce l'ho.. quindi dove azz vado?! Zapatero, Lula, Bachelet...
Si può dire tanto. Ma non ho nè la voglia nè le parole.
Mi ributto in una pseudo normalità, con un occhio ai dati del Viminale, un pò come chi ha subito un trauma e cerca di rimuoverlo.
Non ho scattato foto, e me ne dispiace, ma vi posso descrivere le 4 stanze di una sezione di partito di provincia, fumose, piene di cicche in terra, radunate con sistematico nervosismo ogni 30 minuti con scopa e cassetta. Le finestre spalancate in una notte fresca alla ricerca di "aria", dove la tensione si scarica solo davanti ad un paio di fette di pane con porchetta, qualche bicchiere di genuino vino rosso e dessert a pane e cioccolata dell'uovo, perchè di amaro ne abbiamo anche troppo in corpo.. la stanza buia con lo schermo per la tv, le sedie in fila, qualche sagoma irriconoscibile; la stanza di elaborazione dei dati locali, il cartone con i risultati attaccati con un alito di adesivo al Quarto Stato di Pellizza da Volpedo.. due A4 attaccati allo stipite della porta con i due oroscopi dei candidati premier.
Sguardi bassi, discussioni, assopimenti.
Una notte di agonia vissuta in un contesto partecipato e famigliare.