07 aprile 2006

TROVATO!!!

Chi cerca trova! e soprattutto chi non mette le cose al suo posto perde nottate ed energie a ricostruire dove le ha lasciate!

Ritorno dall'India - Abraham Yehoshua

...da me ribattezzato Viaggio in India, bhe io non ci sono mai stata.. per ora in India.
È libro molto forte.Non scorre liscio, è ostico, pesante, ma carico e denso, di quella consistenza fluida che rimane sulla pelle, come l'olio.

Benji Rubin è un giovane medico israeliano, figlio e studente modello. È coinvolto dal direttore sanitario dell'ospedale, Lazar, in un viaggio in india per riportare a casa Einat la figlia che laggiù si è ammalata di epatite. L'insicuro protagonista è costretto a smettere i panni da primo della classe dall'insensato amore che prova per Dori, la moglie di Lazar che li accompagna nel viaggio. È un amore impossibile, lei più grande di 20 anni, sposata con il suo capo e nemmeno poi tanto appetibile...(non viene descritta alla Sharon Stone!) Benji arriva anche a sposarsi per ottenere quello che vuole, da uomo sposato è un rassicurante amante clandestino. La loro storia è lunga e intensa, nonostante le distanze che impongono tra loro e l'amicizia che si consolida con il marito cornuto. Il viaggio in India è affascinante, turbinante del loro nascente amore e di quel tessuto sociale e religioso così diverso dal nostro..
L'esito del romanzo è risolto da tre donne, ah le donne!! la moglie, la figlia e la madre di Benji. Percorrerano a ritroso il viaggio, risolvendo la ferita lasciata nell'uomo.

Ve lo avevo detto che era peso! Ho fatto una gran fatica a concluderlo, ma mi ha lasciato soddisfatta. Tante elucubrazioni del personaggio erano le mie, tante descrizioni di stati d'animo e sentimenti feriscono, aprono un varco nei concetti astratti mettendole nero su bianco. I personaggi sono "umani", con ciniche meschinità ed estrema naturalezza.
Il libro non l'ho tenuto e non l'ho nemmeno ricomprato. Strano vero? ... ho provato piacere a non tenerlo in casa.
Ho trascritto alcune note su un foglio bianco.


"...nel mio eccezionale talento ad accontentarmi della solitudine, e a trarne godimento."

"Chi è stato sempre saziato d'amore, non ricorda più la morsa famelica dell'innamoramento."

"L'anima non è che il parto della fantasia di chi non sopporta di non avere dentro di se nulla di definito, di stabile, cui dedicare ansie e premure."

"un marchio, un vero e proprio marchio che non l'abbandonerà più. Una cicatrice da mostrare a chi se lo merita, o a chi, semplicemente, le vorrà del bene."

"...per poi dileguarmi, se volevo impedire a questo amore impossibile di diventare una storia vera, carica di tormenti e delusioni. Insomma, una donna come lei sarebbe davvero capace di amarmi?"

"Non si manda la vedova al rogo come castigo perchè è rimasta in vita, ma soltanto per proteggere l'anima di qualche altro individuo debole e ingenuo che potrebbe prestare il proprio corpo all'amore eterno del marito."

"Forse proprio nel luogo in cui si era lentamente imbastita la seta colorata della mia infatuazione, questo amore poteva scucirsi, dissolversi nuovamete dentro il mistero che lo aveva generato".

"Compiuto il mio dovere nei confronti del mondo, mi ritirai nel lettone della nonna, immergendomi dentro la mia anima: volevo sapere cosa ne restava."


da Ritorno dall'India, A. B. Yehoshua