04 giugno 2006

Da Cloudstreet di Tim Witon, Fazi Editore 2003

Grazie a D. per il consiglio di lettura e il prestito del libro.

È un libro particolare. Diverso dal genere che di solito affronto. Sono contenta di averlo conosciuto. È arioso per la realtà geografica in cui è ambientato, l’australia del sud, per il suo modo fresco e continuo di scrivere, senza troppa punteggiatura, senza troppa distinzione tra pensieri e dialoghi. I molti personaggi che lo animano sono soggetti curiosi, diversi traloro, contesualizzati nel loro vissuto. Carico di vita. Ho amato particolarmente la casa, il luogo dell’intreccio delle loro esistenze e il fiume. Il rispetto che i personaggi hanno dell’acqua è forte e condizionante le loro esistenze. Conferma del valore del corso d’acqua per una comunità, per la vita.

Tim Winton è considerato uno dei più grandi scrittori australiani viventi.

Incipit:

Guardateci, giù al fiume! Noi, una folla irrequieta, sdraiati sotto un sole di sale e di sogno, fra scherzi e prese in giro, per un giornoo, un solo chiaro, limpido, dolce giorno nel bel mezzo della nostra vita in un mondo buono.


Citazioni sparse

Aveva adorato il gioco d’azzardo, perché gli era sembrato un altro modo per cercare l’acqua, una divinizzazione che gli metteva eccitazione in tutto il corpo

Oriel aveva continuato a volere bene a suo padre, pur sapendo che volere bene ad un uomo era un’attività assolutamente insensata, perché significava dare ai deboli e agli avidi e procurare guai a se stesse.

(…) e Quello Lassù hanno sempre la tendenza a darti solo quanto, secondo loro, ti serve. Ma ciò che ti serve di più è proprio ciò che desideri.

Non fare domande, non sentirai menzogne

Dal fiume si poteva stare in città senza farne parte. Standosene nell’acqua, ci si poteva tenere a distanza e ciononostante vedere ogni cosa passarti vicino, intorno, ma senza sfiorarti.

Al diavolo! A lei non interessava quello che pensavano gli altri. Be’, non tutti però. A lei piaceva essere apprezzata dagli altri, come a tutti del resto. A nessuno piace essere dimenticato, o essere trapassato dallo sguardo altrui senza che ti vedano. No, a lei non importava niente…ma che diamine;;; be’, non sapeva. Era tutto troppo complicato. Ogni cosa. Sempre che non si fosse pieni come una botte. Allora diventava facile, tutto diventava lineare nella mente di una donna.

Accidenti, pensò lui, la perdita non è niente di nuovo. In fin dei conti, è una materia in cui mi sono laureato a pieni voti. Ma questa perdita é dolorosa. Arriva di sorpresa, come uno shock assoluto. Non il fatto che lei…lo faccia, la che un poi ci stia così male. È questo il brutto.


Segue…