17 novembre 2006

Di Coppola in Coppola

Marie Antoinette
Un film scritto e diretto da Sofia Coppola con Kirsten Dunst. Genere Biografico, 123 minuti (solo?!)

Anteprima cinematografica, come a volte capita, quindi aggratisse.
Il Film della Coppola, la figlia di Francis Ford, quella che muore sulle scale nel Padrino… già un Lost in Translation nel carnet dei miei film visti, luuuungo, luuuungo, dai ritmi dell’insonnia.

Con queste poche indicazioni - aggratisse, figlia d’arte, un film piacevole ma lungo nella recente carriera- mi dirigo accompagnata verso questa visione in anteprima!

Solite corse - lavoro, yoga, parcheggio, telefono - approdo dal mio accompagnatore :-), un'arancia, un caffé, sosta funzionale e via verso la sala, per la topica cicca fuori dalla porta. Parole in liberta, parole del cuore. Panico, non ho stampato l’invito, sala e giorno saranno corretti?! Mica è la prima volta che li inverto o li sbaglio?!
Entriamo, fila di 20 minuti per ritirare l’accredito e altri 20 minuti d'attesa in sala, prima dell’inizio dei trailer.

Finalmente l’inizio. Grafica accattivante, assolutamente fresca e moderna, fondo nero e scritte magenta sparato. La Kirsten ci guarda con le sue dolci fossette pronunciate dallo sfarzo della casa imperiale di Francia!

Finalmente parte la storia vera. La protagonista ha un altro volto, più natural… è ancora in Austria, Schönbrunn? La madre l’accoglie da vera matrona e le indica che il destino di pace delle due nazioni, Francia e Austria, dipende dal suo letto matrimoniale, se saprà dare un erede, avrà fatto il bene del suo Paese.

…e questo è il nocciolo di tutto il film, la croce di procreare un erede al trono di Francia!

Insomma la piccola austriaca parte con le amiche e il cagnolino verso il confine. Vi trova allestita una stazione di sosta dove la spogliano completamente di tutto ciò che è Asburgo per renderla Borbone (mica sbaglio le case reali vero?).
Vile passamano di regale carne umana.
Sul tragitto per Versailles incontra Luigi XV, nonno del delfino suo futuro sposo Luis Auguste, brutttoooo, ma bruttooooo…
Insomma, arrivano alla splendida grande reggia, matrice di tutte le grandi regge imperiale barocche, e l’accoglienza non è certo conviviale. La piccola asburgo cerca di ambientarsi nel rigido mondo dell’etichette di corte, delle rinsecchite dame e i loro trabocchetti.
Il matrimonio si celebra, ma non si consuma, il principe Auguste non l’accoglie con calore sotto le coperte. Uhm... diciamo… che si capisce che i problemi sono altri, il canto del regal fringuello non risponde…
Questo diventa ben presto una notizia sulla bocca di tutti che giunge fino a Maria Teresa in Austria. La Regina, nelle sue lettere fa più volte pressioni e colpe dirette alla figlia perché il regal arnese non fa il suo dovere… la colpa è sempre delle donne!?
Maria Antonietta, giovanissima, annega queste responsabilità in acquisti sfavillanti, acconciature, feste e casinò. … ed è qui che nel mezzo di una rassegna di deliziose scarpine abbiamo visto un paio di All Star azzurre… la Coppola!
La Regina d’Austria, alla morte di Luigi XV, da stratega militare, invia il suo erede al trono, Ferdinando a dare lezioni di talamo nuziale al delfino di Francia. Questo indottrinamento regala serenità e la prima figlia, alla Corte di Francia. Maria Teresa jn., che non sarà quello che tutti volevano, l’erede al trono, ma sarà la figlia di sua madre.
C’è ancora diversa pellicola prima della fine, e questo ha messo a dura prova il mio fianco sinistro, già indolenzito da Utthita Trikonasana.
Arriva il Piccolo Trianon, il padiglione realizzato nel giardino della Reggia, per i piaceri della Regina. … piaceri anche di carne, giustamente, se passa una bella divisa proprio di lì! ..ma il bel comandante la tiene molto poco addosso.
Finalmente la situazione capitola, i debiti, i tumulti di popolo arrivano a Versailles. Erano già passate tre ore dal nostro avvento in sala. Eroicamente Re e Regina aspettano soli, senza la corte il loro destino.

In conclusione, decisamente lungo, ma forse non ero preparata.

Bella la contestualizzazione storica e paesistica, la Reggia e il sistema di specchi d’acqua che viene reso esplicito, all’alba riflette sulle vasche fino alla finestra del re Sole. Gli innesti che la Regina ha fatto di sua iniziativa, come il viale dei Tigli, che sarà un riferimento per tutta Europa.

Bella la colonna sonora, contemporanea e vivace, rock, che amplifica il godereccio delle attività di corte.

Bella e brava la Kirsten, dalle fossette dolci e gli occhi furbi.

Per me, non è sufficiente per essere un bel film.

La serata si è ripresa rievocando Lady Oscar, il mitico cartone di chi è nato negl’anni 70.