17 novembre 2006

Il saluto di Natale


La valigia non l’ho riposta, e già mi serve.
Riparto. Domani mattina lunga traversata verso la verde Umbria.

È incredibile, tutte le volte che percorro la superstrada verso Foligno e costeggio il Subasio e la sua costola in muratura, Assisi, mi sento a casa.

Non è casa, non è la mia terra. Almeno non lo è per l’anagrafe. Ho assimilato per induzione questo legame da mia madre, che vi è nata e vissuta fino a 18 anni. Mi ha passato un cordone forte, incostante e profondo, che mi ancora ai paesaggi, agli ulivi, alla terra.
È pace, quando il mio animo è sereno.
È ricerca quando risuonano domande.
È famiglia quando ho bisogno di un focolare.
È inquietudine quando altri percorsi attendono.
È dolore, è vita.

Domani è il mio saluto, prima dell’India, il saluto di Natale, con largo anticipo.