28 febbraio 2008

La gatta sul cesso che scotta


...che siccome sono presissima dal mio lavoro, mi sono messa a mettere a posto l'hd. Riordinare file ecc in moda da poterli trovare nel momento del bisogno.
Bisogno appunto.
Ho trovato questa clip art, della quale non ricordo niente.
Né il motivo del perché è lì, né se mai l'adoperai.
Fatto sta, che illustra benissimo una storiella divertente.

"...erano i tempi di quando - come dice MaQuestaCate? - ero meno salutista, non sapevo ancora cos'erano i sadu, ma di libri per le mani me ne passava sempre abbastanza. Avevo già quella pessima abitudine di tirar tardi leggendo a letto. Notte fonda, d'estate. Io in casa da sola, finestre aperte per non morire dall'afa. Nel silenzio rumoroso dell'Agro Fiorentino che invade le mie misere stanze, sento fare "plofff" e poi più niente. Il classico rumore di qualcosa che cade nell'acqua. Provenienza il bagno. I miei neuroni conettono un pensiero: "chi caxx mi caga nel bagno?!".
Mi scaravento di sotto dal letto, queste sono cose che o le si fanno di petto o non le si fanno, e mi avvicino alla tazza del cesso. Galleggiava uno stronzolino delle dimensioni una noce, nero come la pece, appunto. Guardo l'unica presenze della casa oltre me: Circe, la gatta.
Proprio lei. Si era liberata nel mio water.
Avrei dovuto apprezzare il suo gesto, ma ero troppo impaurita e stranita dall'accaduto. Sono passata dal supporre di avere un ladro colitico in casa alla constatazione che la mia gatta ambisce a farla nel mio gabinetto o al farmi morire di paura.
Son cose che non si dimentica. Le clip art le immortalano".