Diario. È arrivato. È in edicola.
Io lo aspettavo, mi sono fidata e l'ho comprato a scatola chiusa.
Ora che lo apro, la mia prima impressione è che è un prodotto ben fatto, almeno al tatto.
Grafica originale, rimanda un po' indietro, a quando giornali e riviste avevano un peso maggiore di oggi. Carta ruvida, porosa, che si fa notare e rimane impressa nei polpastrelli.
Indice sul retro coperta. Bella invenzione di chi non è schiavo della pubblicità.
Primo capitolo: foto memorabile e 100 notizie flash. Giusto differenziare la notizia in base ai tempi di lettura.
Secondo capitolo: vignetta e breve occhiello sulle inchieste a seguire. Roba vecchio stile, che si prende lo spazio e le foto necessarie.
In fondo, come sempre - e ci sta bene trovare la sana vecchia testata che in momento alterni mi ha fatto anche incazzare - i necrologi raccontati, il cruccioverba e la posta.
Ritornano anche rubriche e penne importanti, Lodoli, Fontana, Montesano.
Ho fatto l'abbonamento per lo Squillo, era il suo regalo di Natale.
Penso sia giusto sostenere questi kamicaze - si scrive così?- del giornalismo italiano.
Non manca che trovare il tempo per leggerlo.