Ieri sera, io ma soprattutto il dermatologo, abbiamo almeno apparentemente debellato il "fittone cheratinoso"!
Cos'è?
È il baricentro, il centro assoluto di rotazione, il fulcro di ogni cinematismo, il nocciolo centrale d'inerzia della mia incancrenita verruca.
È quasi due anni che la possiedo.
Sono circa tre mesi che la curo con dedizione.
La medicina alternativa, che trova sempre risposte in corrispondenze tra disagi psichici e fisici, indica per la verruca una rispondenza a rimpianti o rimorsi della vita passata, o roba del genere, non ho mai capito troppo la differenza.
È significativo che abbia iniziato a curarla da quando ho iniziato a studiare, riprendendo in mano questo percorso tanto lungo quanto significativo?
Penso di sì.
Lo studio, come ho già scritto in precedenza, è stata una costante dei miei ultimi 15 anni. Una costante ma non una priorità, purtroppo.
In questo momento di riflessione - e di rabbia - semplicisticamente vorrei alleggerirmi scaricando la responsabilità su qualcun altro, per ciò che non è accaduto.
So bene che non è così, che la responsabilità maggiore è mia, che avrei dovuto impormi, rinunciando magari al resto, quello che, solo adesso so, avere ben poco significato.
Non voglio addentrarmi in fatti specifici, ma ora, se rimetto insieme i puntini, come diceva Steve Job, ora capisco di non essere arrivata a niente di quello che speravo, almeno nelle forme in cui lo desideravo.
"Pago la mia casa, pago le mie illusioni"
Ma non era quella che volevo, che sognavo, da un punto di vista professionale.
Desideravo di più, desideravo crescita, desideravo appagamento.
Certo è un aspetto della vita, il lavoro, non è tutto.
La mia vita affettiva, nonostante le difficoltà, procede a gonfie vele.
Ma non sono il tipo che si accontenta. Desidero, desidero costantemente.
E la laurea, con l'approfondimento che ne consegue, è uno dei desideri costanti, almeno degli ultimi 15 anni, certo non proprio impellente.
Non posso fare tutto insieme, necessariamente devo procedere per gradi.
Non sono in grado di guardare oltre il 6 aprile per ora.
Capisco che non posso disperdere le energie.
Curvo nuovamente le spalle sui libri, nella consapevolezza che il fittone, la parte centrale, è venuto via. Adesso c'è da applicarsi per finire il lavoro.