ovvero donne sull'orlo di una crisi di nervi (e non è una citazione)
Il risveglio è stato proprio un trauma questa mattina.
Sono andata a letto con un mantra: "speriamo lo rimandino speriamo lo rimandino" e mi riferivo ad un impegno di lavoro che mi preme particolarmente e che si prospetta ad occuparmi tutte le notti e i giorni, da qui al 25 aprile. Scadenza improrogabile. Ma probabilmente anche irrealizzabile.
Questo impegno, e i numerosi altri a lavoro, compromettono chiaramente la mia lucidità, la mia attenzione e dedizione allo studio. Gli straordinari sono diventati necessari. Fino allo scritto ero riuscita a limitarli molto. Ora non ho più speranze. Tutto deve accadere entro il 24/25 aprile.
Tutto.
Anche il mio esaurimento nervoso.
Stamani mi sono ritrovata a boccheggiare alla finestra in cerca di ossigeno.
Mi mancava.
Sentivo un peso sullo stomaco, come se avessi mangiato un pranzo di pasqua di natale e di ferragosto insieme. Ho sostato più volte sulla tazza. Ma ormai le mie irregolarità sono ormai una prassi quotidiana.
Ansia Ansia Ansia
...e per cosa? Perchè mi sento wonder woman e voglio sopperire a tutte le cose che mi vengono chieste ed in più voglio recuperare nello studio il tempo perso.
È debilitante. Ci è mancato poco così che non reagissi.
Poi per fortuna sono un mulo, mi carico i miei ballini di pesi e responsabilità e parto con la testa china e le orecchie basse.
Ma non sono me e non sono neppure presentabile.
A metà mattina ho preso coraggio, alzato il telefono e iniziato a fare il lavoro capro espiatorio della mia disperazione.
Il mio mantra ha dato dei segni tangibili. Si prospetta una chiara accettazione dell'impossibilità di eseguire tutto con i tempi imposti e uno slittamento di 10 giorni!
Per tutte le mogli di Shiva grazie! Per tutte le mani di Kali! Grazie!
Sia chiaro che ancora non ci credo, ancora non sono sopravvissuta a tutto cio, ancora non è passato. E solo dopo canterò vittoria. Per adesso sto un po' meglio.
Speriamo a sufficienza da poter studiare un po', dormire un po' e recuperare.
Domani è giovedì, e dopo ancora c'è il venerdì, il 17. Il giorno del verdetto.
Alle 9,30 si saprà.