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Oggi ho compiuto il primo passo verso il nuovo esame, la mia nuova piaga, la mia nuova ansia, la mia nuova croce.
Sono andata da yaMa - la mia amica più giovane di me, più impegnata di me, più dentro la materia di me - gli ho restituito i suoi appunti di statica, quelli che gentilmente mi aveva prestato, e me ne ha dati altri di scienza.
Libro, appunti, esercizi, volti ed testi d'esame e tanti consigli. Tra questi - suo e di molti altri Ark (leggi roux e iaia) - c'è quello di rimettersi subito a studiare prima di cancellare tracce dell'esame di statica che utili, assai utili, possono essere nell'affrontare scienza.
Io comprendo e condivido il loro consiglio.
Farò del mio meglio per attuarlo.
Non nascondo che quel fagotto che mi porto sempre sullo sterno (leggi ansia) m'è cresciuto assai e un po' m'affanna il respiro.
Consapevole, ora più che 6 mesi fa, della fatica, delle rinunce e della costanza all'applicazione che necessita lo studio di una tale materia, sono spaventata e svogliata.
Ma non ho altra strada, ora o mai più.
E dato che io "mai più" non lo voglio nemmeno contemplare, ora.
Dopo tutto questo, dopo anni di applicazione svogliate e incostanti, dopo piaceri sporadici e provvisori, soddisfazioni e non, voglio e devo arrivare in fondo e tirare le somme di questa costosissima operazione che è ed è stata la mia carriera, ops! percorso (meglio) universitario.
Quindi forza e coraggio, scarpe in spalla, armi e bagali e via... magari con più umanità e respiro degli ultimi tempi, ma costantemente avanti, ora.
Rimane da fare:
• fotocopie
• libro usato
• programma
• ricevimento
e da lunedì si studia!