Leggo su l'Unità, il diario dall'Ateneo Perugino, e mi sovvengono diversi pensieri.
Pensieri e nostalgia di quando ero giovane studente a tempo pieno.
Dedita e impreparata, volenterosa ma poco concludente.
Mi alzavo presto per andare alle 7,30 a prendere i posti in 3/4 fila alla lezione di matematica che iniziava alle 8,30. Se arrivavi puntuale non riuscivi nemmeno ad entrare nell'aula piena di matricole. Ed io oltre a non capirci niente, di analisi, non ci vedo neppure da lontano. Ho retto quasi tutto il corso, che all'epoca, era annuale. Non mi è servito a molto, se non a stancarmi enormemente, rubarmi energie che potevo mettere da altre parti. L'esame di analisi, l'ho fatto anni dopo, 3 anni dopo, ma perché sant'uomo, avevo trovato un giovane architetto che mi dava ripetizioni. Ci ho lasciato un po' di soldini, 10.000 lire l'ora, ma l'esame l'ho passato con un bel 24 al primo colpo!
Poi ci erano le lezioni di storia dell'arch, di geometria descrittiva, di tecnologia, i seminari, le revisioni ecc ecc. Tutto il giorno fuori, la città è lontana dalla provincia con i mezzi pubblici. Tempo per studiare molto poco. E poi cosa studiare? ...anche lo studente più diligente, se non vede prossimo l'appello, difficilmente stende un programma consono di sedute di studio.
Miracolosamente non so bene come, si è creato un bel gruppo, 6/7 persone, stima reciproca, gruppi di studio e di lavoro. Gli esami di disegno e progettuali spesso si affrontano in gruppo.
Il nostro, e il mio primo esame, fu quello storia arch. 1, con seminario di approfondimento e insieme portavamo avanti disegno e rilievo, diligentemente a spasso per il Mugello. Si perché erano i tempi dell'alta velocità e si andava sondando il territorio che ne sarebbe stato messo a rischio.
...e quindi noi prodi scagnozzi dei docenti gironzolavamo giornate intere a prender misure e a fare schizzi dei borghi e delle pievi.
Tanto tempo rubato per strada. Una scuola di vita.
Come riuscire ad entrare nella sez. locale della Biblioteca Nazionale con accesso riservato ai laurendi, dove le eliocopie costano meno, come riuscire a mettersi in lista per primi per la revisione ecc ecc
Ricordi lontani.
Oggi che di tempo ne è passato veramente tanto - troppo decisamente - le cose sono molto cambiate.
C'è internet, ci sono i computer per tutti, c'è il numero chiuso e la semestralizzazione, c'è quasi per tutti l'erasmus, ci sono i laboratori e i modulu. Ci sono molti più docenti a contratto e meno "pezzi da novanta". Dopo gli esami, c'è eventualmente il biennio che qualcuno chiama master e c'è il tirocini. Noi pensavamo all'esame di stato e dove andare a fare esperienza. Noi, cioè, loro. Io no.
Ho fatto altre strade altri percorsi.
Meglio non recriminare e passare oltre.
Vedere oltre ancora non so.
So che di strada ne è stata fatta parecchia.
Sicuramente una palestra di vita.