Continuo a sognarmi la Maestra di yoga.Direte, l'insegnate?
NO!
La Maestra. Come quella delle elementari.
Mi suscita gli stessi sentimenti di affetto e deferenza che mi dava la maestra della scuola primaria, come si dice adesso.
Ero a casa della Maestra. Mi ha accolto anche il marito. Lei nel suo abito a tunica mi indica il regalo che ha ricevuto dal marito, oltre la finestra, in giardino, un cucciolo di giraffa. Piccola, solitaria, con la testa che spunta appena dalla recinzione. Con le macchie non ancora sviluppate.
...e prima di separaci mi mostra un quaderno che ha tra le mani e dice che ha un lavoro per me.
"Ho saputo che fai la grafica, ho pensato che ti faccio impaginare il mio ultimo libro".
Finalmente un lavoro dove ci posso mettere qualcosa di mio, valorizzare i miei interessi e il mio lavoro. Gioia. Questa l'emozione onirica.
Poi il sogno è andato oltre. Non ricordo nemmeno bene come. Una lezione di yoga in un'altra scuola, in tunica bianca, dietro ad una colonna.
