29 maggio 2006

Dormire è rigenerante.



In questo fine settimana di riposo ho dormito molto e ho anche sognato. Di solito sogno molto e riesco anche a ricordarmi i sogni appena sveglia. Era un po’ di tempo però che non vedevo più nulla. C’è stato un momento in cui l’inconscio mi ha aiutato a districare situazioni particolari. Cortometraggi onirici molto significativi! Poi ho iniziato a farci caso, a tentare di interpretarli, riconducendoli alla vita reale e a confidare, forse anche troppo, in una provvidenziale mano dall’altra dimensione.

Insomma venerdì notte mi sono trovata davanti ad una tavola imbandita, spoglia di vivande ma carica di vettovaglie e bottiglie, all’aperto. Quasi fosse una pasqua meridionale. Nell’attesa di mettersi a tavola l’argomento di conversazione era la divisione di una eredità. Mi ricordo bene una persona, compagna di università, architetto, amica di amica, con cui non ho mai avuto un rapporto stretto. C’era una certa attenzione a non ritrovarsi con una parte minima di eredità, quasi una paura di essere fregata. Alla fine, pur non avendo in comune parentele ecc. mi trovo ad acquisire come parte a me spettante di questo bottino: “la Farnesina”. Ora, per me “la Farnesina” è la villa rinascimentale di Baldasserre Peruzzi a Trastevere affrescata da Raffaello con le famose grottesche (reminescenze liceali), nonché sede del Ministero degli Esteri. Nel sogno sono stata dibattuta nel chiedere o no conferma, era talmente banale! Poi presa da necessaria verifica di sapere se quel patrimonio dell’umanità era in mio possesso, ho chiesto. Fragorosa risata dell’amica architetto. “Ma cosa hai capito? La farnesina è una cantina di Fiano d’Avellino”. Zoommata sulle bottiglie della tavola, Fiano ovviamente, di cui ricordo anche l’etichetta… non ho fatto apprezzamenti sulla qualità ma sulla quantità! Sempre una cantina era e… mi sono sollevata all’idea di non possedere quel popo di monumento!
Questo è il movie più completo. Poi squarci di immagini, io che mi pettono una enorme vistosa frangia scura, con tanto di phon spazzola a rullo e movimenti sapienti! Fantascienza! Poi nuova montatura di occhiali, trovata per caso e raccolta… un po’ alla gramsci, sottile, leggera, ovale e non tonda. Trovata, raccolta ed infilata subito.
Stanotte invece ho sognato che avevo un cappello nuovo, o che avevo appena comprato un cappello nuovo, e ho avuto modo di notare il marchio della fabbrica che conteneva la parola “hat”… ora, scioccante che il mio incoscio conosca l’inglese meglio di me! M’avessero chiesto ieri di punto in bianco come si dice cappello in inglese non sarei stata in grado di ricordarlo!