Partenza!
Primo paletto: i tuoi occhi dal vetro, scivolo via.
Secondo paletto: la tua figura intera, oltrepasso l’ostacolo e procedo avanti. “Non pensare, non guardare, viaggia come se niente fosse, vai dritta, spedita, sentiti libera fai quello che ti senti, non ti fare impedire nei movimenti, scendi, vola, arriva in fondo!”.
Terzo paletto: ti chiama.
“Non andare, non guardare avanti avanti!!”
Superato. Ma non è finita.
Paletto: ti è vicino. Paletto preso!
“Cosa sarà mai.. dai non esagerare… libera è anche questo… ma libera.. scaccia I pensieri, via viaaa.. rimangono…”
Paletti in serie, ravvicinati: la sua mano la tua spalla… Stong! Paletto pieno! Ancora. Paletto: la mano! Le parole.. le stesse..
“Scendii! Scendi! Fermate la corsa! Cosa senti?! Lo capisci cosa senti? Cosa vuoi? Lo sai cosa vuoi?? Possibile che non lo sai? Dipende dalle tue reazioni… ma come reagire se non sai cosa senti? Lo sai vero perchè lo fà…”.
La discesa si fa ripida.
Paletti ravvicinati, troppo ravvicinati... La sua auto, il mio posto, la sua musica, la mia musica, il tuo profumo. Inspiro. Ancora inspiro. Canto. “Tranquilla… respira. Sei incerta? Non molto vedo, purtroppo. Ancora qualcosa ti frena… paura? Bella musata vero? Il mal voluto…”
Basta poco, oramai siamo in fondo.
“Devi solo decidere da che parte buttarti, segui razionalmente la cosa giusta da fare! Certo! Macche! D’istinto! Dai! Lo senti cosa vuole il tuo corpo!? Lo vedi!? Ci siamo è finita e non hai scelto… si hai scelto. L’hai visto no, come ti sono saliti gli ancoli della bocca ed hai sorriso mentre gli occhi annuivano. Quello era un sì, del tuo corpo e non della tua volontà. Rimane solo da sperare che non sappia leggere il linguaggio del tuo volto, ma questa lo sai è una speranza vana.”
da "La notte di Titti"