10 luglio 2006

Un lungo fine settimana

È iniziato prima, questo week end. Alle 16,30 di venerdì, ora in cui ho marcato la cartolina e mi sono levata da tre passi. Doccia, abbigliamento sportivo e via.. 20 minuti per arrivare a casa di C., una mezz’oretta di spupazzamenti al suo Pupone e appena arriva R., ripartiamo con un occhio al cielo nero sopra di noi. Tappa intermedia, ci aspettiamo tutti, scegliamo la macchina… splendido reperto anni 80 e via.. per l’ingorgo dell’autostrada! Un ora e quaranta di risate e bischerate che tengo stranamente su l’umore nei 30 km che ci separano dall’evento: Eric Clapton in concerto. 20,30 uscita Lucca est, in questo momento Bob Cray sta attaccando le prime note della sua oretta di apertura. Senza considerare i primari bisogni fisiologici accumulati nelle due ore di viaggio ci fondiamo in piazza, dopo un giro lunghissimo per entrare prendiamo possesso insieme ad altre migliaia di persone della piazza. Poi si incomincia a cercare: cibo, birra, cesso, cicche… puntuale come pochi alle 21,30 inizia. Camicia rossa a mezze maniche che gli arriva ai ginocchi, occhiale tondo. È lui. Certo le copertine fanno miracoli… due ore ininterrotte di musica che mi fanno capire quanto sia limitata la conoscenza della sua discografia.. migliorerò.. si riparte, il traffico scorre, in meno di 20 minuti siamo alle macchine, il venerdì sera è finito e non ci siamo nemmeno bagnati!
Il sabato non possiede la mattina, la mia sveglia biologica è sintonizzata alle 12,30 (Poverina devo recuperare). Pulizie.. questa casa non è un albergo e non c’è la signora delle pulizie. Quando ho tempo è anche un piacere accudire queste mura. 15,30 partenza. Casa dei miei, ritiro della mamma a lavoro, partenza per Spoleto, l’Umbria, i parenti. Ancora traffico in autostrada. Niente coda ma traffico lento di città, meglio… 40 minuti persi. Autostrada ben trafficata, sosta a Lucignano, casello, superstrada. Arrivo per cena… il fuoco scoppietta, la griglia attende, si apre il bagagliaio e dalla borsa frigo escono 3 fiorentine come si deve! Ahhhh… se non fosse per la cottura umbra! Il vino poteva essere migliore ma è l’unico modo per moderarne il consumo. Dopo cena, Spoleto città, passeggiata, negozi semi aperti, turisti, Festival e soprattutto maglione! Un arietta birichina che ci voleva proprio.
Domenica mattina, sveglia all’alba.. le 8,30. Solo per scommessa. Ho vinto una bottiglia di vino. Giro turistico per la campagna con genitore a seguito. Poreta, Campello, Trevi, Montefalco, Bevagna e Cannara. Meritava la levataccia, sia per il tour che per la conquista (magnum di Rosso di Montefalco del 2003). Pranzo pantagruelico con pollo al girarrosto che ho anche immortalato e dormita sulla straio nell’aia. La dormita serviva a recuperare le forze perse in digestione ma anche l’energie disperse nel seguire discussioni familiari che dipartivano in modo asincronico dagli angoli della tavola! Che fatica! 18,45 partenza. Telecronaca pre partita e via. Alle 20,00 cala il deserto sulla strada, tutto è fermo, solo la nostra auto viaggia. 20,45 fine del primo tempo, arrivo a casa. Scarico la famiglia e riparto per la famiglia acquisita, gli amici. Secondo tempo. Preannunciandosi la vittoria, e il successivo carosello di macchine decidiamo di disperdersi prima del tempo… fine secondo tempo giungo a casa. Doccia con i supplementari e calci di rigore in terra davanti alla tv. Poi la vittoria e l’inaspettata commozione per quei ragazzi miliardari che bruciano ancora emozioni vere. 5 minuti non di più, ho dato. VHS La città della gioia. Il mio interesse non è il pallone, si sa.
Alle 1,40 ancora auto, ancora clacson, ancora festa, dormo uguale, nell’ appagamento generato dalla vittoria dei mondiali, il risveglio di un orgoglio nazionale, ahime solo grazie al calcio, e l’immagine serafica e pacifica dell’India futura.