27 settembre 2006

Roth fresco fresco di giornata

Ci sono persone che non solo passano la notte a pensar "d'amore, di nostalgie, di letteratura e di storie di guerra", ma anche la mattina presto. Sì, quel difficile momento tra le sveglie mattutine e la strada per andare a lavoro, quel momento dove ogni concretezza assume i toni del ritardo.
C’è qualcuno a cui il tempo non passa. Tutto si ferma e arriva Il Libro, il preferito, per così tanto scomodo di mattina presto. Quello della “prima volta” con Lo Scrittore . È in partenza, la mia duplice tascabile copia, gira il mondo. Abbraccia tante altre persone e si lascia sgualcire, segnare, piegare ai loro voleri. Non ho saputo rinunciare alla lettura incrociata delle due copie. Confrontare le mie sottolineature con quelle di altre, trovare analogie e passi nuovi. Non ho potuto fare a meno di cercare quel pezzo. Non è di sicuro il più significativo, ma è forte del suo cinismo.
“Ora nessuna donna ama essere tirata per i capelli. È certo che si eccita, qualcuna, ma questo non significa che la cosa le piaccia. E questo alle donne non piace perché in quel momento riesce loro impossibile ignorare la prepotenza che stanno subendo, una prepotenza che deve continuare e che le spinge a pensare, Il sesso, ecco, è proprio come immaginavo. È veramente brutale: e quest’uomo non è un bruto, ma conosce la brutalità. Quando venni, e mi staccai, l’espressione di Consuela era non soltanto inorridita, ma feroce. Sì, le stava finalmente capitando qualcosa. Non è più così comodo, per lei. Non è più una studentessa di piano che fa le scale sulla tastiera. Nel suo intimo qualcosa si è mosso, incontrollabilmente. Ero ancora sopra di lei – inginocchiato e gocciolante – e stavamo ancora guardandoci negli occhi, quando Consuela, inghiottito il boccone amaro, mi mostrò i denti. Con un ringhio improvviso. Crudele. Contro di me. Non era una commedia. Era una cosa istintiva. Mi mostrò i denti, ringhiando, e li strinse, usando tutta la forza dei muscoli masticatori per alzare violentemente la mandibola. Era come se mi dicesse, ecco che cos’avrei potuto fare, ecco che cosa volevo fare e non ho fatto.
Finalmente una reazione immediata, incisiava, primordiale da parte di quella ragazza, così classicamente bella e sempre così controllata. Fino ad allora tutto era stato dominato dal narcisismo, dall’esibizionismo, e malgrado il dispendio di energie, malgaraddo l’audacia, era stranamente inerte. Non so se Consuela si ricorda di quelmorso, di quel nmorso liberatore che la sottrasse alla propria ssorveglianza e la indusse in quel sogno sinistro, ma io non lo dimenticherò mai. Tutta la verità dell’amore. La ragazza istintuale che spezza non soltanto il recipiente della propria vanità,ma la schiavitù della sua accogliente famiglia cubana. Questo fu il vero iniziao del suo dominio: il dominio cui l’avevainiziata il mio dominio. Io sono l’autore del suo dominio su di me.”
Philip Roth, L’animale morente, 2004 Einaudi

Ci sono persone a cui andrebbe ricordato spesso che "Là fuori (...) c'è la vita vera". Ma qualcuno dovrebbe ricordare ai libri di non cercare questi soggetti a rischio. Di non mandare il karma a intralciare il percorso verso l’ufficio! Ma chi può sfuggire al proprio destino? Ecco che un nuovo Roth, sfornato di fresco da Einaudi, giunge al palato di noi eterei mangiaspaghetti. Di Roth in Roth, il pensiero è fermo lì

“Sì. Questa è la vita: sempre una forma leggermente distorta di letteratura.”


Philip Roth, Inganno, 2004 Einaudi