18 gennaio 2007

Bolle in pentola


Pakora di cavolfiore

da qui

Ingredienti per quattro persone:
• 1 cavolfiore di media grandezza tagliato a cimette
• 1 tazza e mezza di farina di ceci
• da mezza a tre quarti di tazza d'acqua
• 1 cucchiaino di cumino in polvere
• 1 cucchiaino di coriandolo in polvere
• 1 pizzico di pepe
• 1 pizzico di hing (non so cosa sia!)
• mezzo cucchiaino di curcuma
• 1 cucchiaino di garam masala (celo!)
• ghi per friggere (è burro chiarificato) *
Mescolate in una terrina la farina di ceci e le spezie, poi aggiungete acqua finchè si ottiene una pastella abbastanza densa. Tagliate il cavolo a cimette e scottatelo nell'acqua bollente per 5 minuti. Scaldate il ghi in una padella. Immergete i pezzi di cavolfiore nella pastella e poi metteteli in padella nel ghi bollente. Dapprima scenderanno sul fondo poi risaliranno in superficie. Teneteli sul fuoco per 5 minuti avendo cura di girarli di tanto in tanto. Continuate a cuocere fino a quando non saranno di un bel colore oro-bruno (circa 15 minuti). Servite con il chatni (si compra già fatta all’esselunga) di pomodoro. Si può realizzare questa ricetta anche con patate, melanzane o zucchine tagliate a pezzetti.


Altro appetitoso piatto di entrata, per questo, questo e quest'altro motivo!

Samosa

Ingredienti per 24 samosa:
Per il ripieno:
• 2 tazze di cavolfiore tagliato a pezzettini
• 1 tazza di piselli
• ghi per friggere
• 1 peperoncino verde tritato
• 1 cucchiaino e mezzo di sale
• 1 cucchiaino di semi di cumino
• 1 cucchiaino di semi di senape nera
• mezzo cucchiaino di curcuma
• un quarto di cucchiaino di hing
• 1 cucchiaino di garam masala
• 1 cucchiaino di coriandolo in polvere

Per la pasta:
• 1 tazza di farina bianca
• 1 tazza di farina integrale
• un terzo di tazza di ghi

Ghi
Il ghi è burro chiarificato.
Il burro che si trova in commercio è costituito per l'80% di grasso animale, per il 18% di acqua e per il 2% di proteine solide.
Se scaldate a fuoco lento il burro, l'acqua evapora, le proteine solide si separano dal grasso e alla fine otterrete un liquido dorato che potrete usare successivamente per i fritti.
Il vantaggio del ghi rispetto al burro è che non produce fumo ne schizzi, non brucia, non è necessario conservarlo in frigorifero, è facilmente digeribile e ha un gusto molto più gradevole di molti oli usati per friggere.
Mettete un paio di chili di burro in un largo tegame, fatelo sciogliere a temperatura medio alta, rimescolando di tanto in tanto finchè il burro fuso comincia a bollire.
Non appena in superficie si sarà formata una schiuma bianca, portate il fuoco a temperatura molto bassa e mantenete sul fuoco senza coprire e senza rimescolare finchè le proteine solide gelatinose si saranno raccolte sul fondo della pentola e in superficie ci sarà una sottile pellicola, una crosticina color oro pallido.
Il tempo di cottura è di circa tre ore.
Togliete con una schiumarola la sottile crosticina. (Se non avete la schiumarola potrete usare un comune cucchiaio grande, di metallo).
Il ghi alla fine dev'essere trasparente e color oro pallido.
Se è più scuro significa che è stato cotto troppo o a temperatura troppo alta.
Sistemate una specie di setaccio ottenuto con tre strati di quella garza che si usa per i formaggi, o con un solo tovagliolo di carta di buona qualità, sopra una pentola larga o un tegame. (Evitate di usare quei tovaglioli di carta rinforzata con un filo di plastica, perchè quest'ultimo si scioglierebbe.)
Fate passare con un mestolo, attraverso il filtro così ottenuto, quanto più ghi chiaro potete, senza toccare i residui solidi lattiginosi rimasti sul fondo della pentola, che devono essere scartati.
Assicuratevi che il ghi si sia raffreddato a temperatura ambiente, prima di coprirlo poi conservatelo in un recipiente a chiusura ermetica, in un luogo fresco, buio e asciutto, oppure in frigorifero.
Se è stato ben chiarificato, filtrato e ben riposto, il ghi può durare per mesi e dopo che è stato usato per cucinare potrà essere filtrato e conservato nella stessa maniera.