Stasera ho fatto una cosa che rimandavo da tempo.
Una di quelle cose che ti piacerebbe fare, ma alla quale anteponi un sacco di doveri e anche piaceri immediatamente "più gustosi".
Ho guardato un dvd, un regalo di quasi un anno fa: "Tiziano Terzani. Anam, Il Senzanome".
Il cofanetto arancio contiene una dedica stupenda, uno di quei biglietti in cui si mette nero su bianco una dichiarazione d'amicizia, perché è quello che si sente. Non posso che ringraziare S. anche ad un anno di distanza e con un po' di vergogna per il ritardo.
Seppur con questa "malattia d'India" che mi ritrovo, l'unico avvicinamento che avevo avuto, fino ad ora, con il barbuto fiorentino è stato l'acquisto di libri, abbandonati successivamente sullo scaffale dei libri da leggere. Quest'aureola da guru, la barba l'abito bianco, mi tenevano un po' a distanza. L'idea che mi ha lasciato la visione del dvd è di un uomo che ha molto giocato con l'investitura di santità che altri gli hanno affibbiato, un santità in cui coscientemente non ha mai creduto.
" I miracoli esistono e siamo noi stessi gli artefici del nostro miracolo" Tiziano Terzani