segue da Storia semioseria della critica e della Letteratura architettonica.
V. Le traduzioni di Vitruvio nel Rinascimento
La conoscenza di Vitruvio in Italia è introdotta dai protoumanisti Petrarca e Boccaccio. L¹interesse nei confronti del De Architettura è cristallizzato sull¹uomo vitruviano. Il primo che ne fornirà un disegno preciso è Francesco di Giorgio Martini, che si occuperà anche di una prima traduzione del testo dal latino al volgare. Nel XVI sec. si delinea una dogmatizzazione nei confronti di Vitruvio.
Alcune tra le prime, delle numerosissime edizioni rinascimentali del trattato:
- 1a edizione a stampa: 1486 curata da Giovanni da Sulpicio da Veroli comprendente 5 illustrazioni;
- 1497, edizione a stampa realizzata a Venezioa probabilmente curata da Fra¹ Giocondo;
- 1511, costosa edizione, realizzata con 150 illustrazioni e testo affidabile da Fra¹ Giocondo. Vi inserisce la prima illustrazione della Basilica di Fano.
Nel 1542 nasce a Roma l¹Accademia vitruviana che si ripropone come scopo quello di risalire alle fonti e verificare le indicazioni direttamente sull¹architettura antica. Vi lavorò anche Jacopo Scamozzi detto Il Vignola come rilevatore di antichità romane. I nobili obiettivi di rinascita dell¹antichità non ebbero buon esito
- 1556, Palladio e Daniele Barbaro realizzano una nuova edizione.