Qualche anno fa non comprendevo e non avrei mai concepito un viaggio in India. Visitare povertà e miseria? Non ne vedevo il motivo. Ricordo proprio di aver fatto questa considerazione dopo aver saputo del viaggio di un gruppo di amici. Avevo altre mete, altre finalità da raggiungere con una vacanza.
Poi, all’improvviso è venuta a galla questa esigenza. Esigenza. È più forte del desiderio di vedere posti nuovi o concedermi una po’ di riposo, del desiderio di riposo. È vero quello che si dice, L’india non si impone. È qualcosa di personale. Considerata il luogo dei saggi, della ricerca spirituale, di una altra materialità. Non penso di mettere piede a Delhi e di comprendere le controversie dell’anima. Vedo però questo viaggio come un passo nel mio percorso individuale, che questo blog in parte cerca di lasciar intravedere. Forse e dico forse, un incedere nella crescita, nell’accettazione e comprensione delle varie forme dall’animo umano.. in particolar modo il mio.
Troppo esoso? Può darsi.
Ogni tanto è necessario osare.