Ebbene sì, sono tornata. Qualcuno ha dubitato, concretamente e fino all’ultimo che ciò potesse accadere. A giudicare dall’espressione di commozione di mio padre alla stazione quando è venuto a prendermi, anche lui. Ma mi domando, perché?! Ogni tanto mando segnali di instabilità, ma poi in fondo in fondo sono una ragazzina con la testa sulle spalle.
Comunque la mia autonomia adesso non è molta. Sono tre giorni, da qualdo ho lasciato il territorio indiano giovedì sera, che accuso una grave e traumatizzante patologia: la dissenteria del viaggiatore tornato a casa (controvoglia). Esatto, come l’anno scorso… Quello che non era riusciuto a fare l’India in tre settimane, deperirmi, lo hanno fatto in tre giorni il ritorno a casa con una sinergia di cagotto, digiuno e febbre. Poesia.
Ciò nonostante, sarei pronta a ripartire domani. Il viaggio è stato stupendo. Sopra ogni aspettativa. Ma non mi voglio svelare troppo, ho intenzione di proporvelo in ogni boccone.
Un abbraccio forte.