Ci siamo. Dovrei aver preso tutto: l’adattatore per le spiene elettriche, il biglietto del treno per il ritorno, cappello da sole, da pioggia, termometro, fermenti lattici, antidiarroico… ho salutato tutti, amici vicini e lontani, colleghi, compagni. Ho portato via i sacchetti del sudicio, ho innaffiato le orchidee, ho addirittura preso appuntamenti a settembre.
Sono molto emozionata. Molto.
Ieri ho avuto anche degli strani dolori, spero dovuti all’ansia da partenza. Li ho arginati con un antidolorifico e non si sono ripresentati. Stanotte ho dormito in una confusione particolare, sogni spezzettati, momenti di dormiveglia, lenzuola completamente arruffate, cuscini ammontati l’uno sull’altro. Mi sono svegliata in uno strano limbo, tra ferie e lavoro. Il telefono ha squillato “scusa, non mi hai lasciato la password…” “niente mi dovevo svegliare comunque”. Ho fatto gli ultimi acquisti, e adesso sono qui in attesa dell’ora giusta.
Mentre rientravo a casa ho riflettuto sul fatto che sarò in compagnia di altre 16 persone, ognuna un universo a sé. Ognuna lì per motivi diversi, ognuna con la sua struttura, le proprie emozioni e il proprio bagaglio. Un viaggio incontro a molti Mondi, da prendere con il piede giusto.
Sono stata invadente con questo desiderio di India. Penso che non mi sia rimasto amico o conoscente, che non sappia la meta delle mie vacanze. È stata solo una voglia di condivide questa bramosia, nient’altro. Qualcuno ne sarà stato scocciato, qualcuno più affine, mi ha proprio preso in parola e ha riversato su questo viaggio, il mio viaggio, un po’ di personali aspettative. Spero proprio che non deluda nessuno, ne me ne voi. E per non smentirmi, spero proprio che il prossimo possa essere fatto tutti insieme.
Ho ancora un desiderio per questa partenza. Vorrei essere in grado di tenere aperti tutti i sensi, aperta a ricevere, vedere, sentire e capire, magari anche poco, anche solo un odore, un rumore o un’espressione, qualcosa da trattenere e da ricondurre quì.
Non cerco me stessa, che a volume sono anche troppo evidente, non passo certo per bagaglio a mano, cerco umilmente un po’ di conoscenza, esperienza di tutto e niente.