Dove fanno l’amore i poveri?
Per fare l’amore non ci vuole molto spazio, ma se c’è un po’ di comodità e riservatezza, diciamo che, nella maggior parte dei casi, viene meglio, no? Un po’ come gli strumenti dell’artista, se sono di qualità anche il lavoro ha le sue migliorie. Mi viene in mente la scena di una vecchio film di cui non ricordo il nome. Interno di una baracca, una ragazza che si lava i capelli nell’acquaio di questa unica stanza con letti a castello, fornelli ecc. mentre ha la testa insaponata e non vede, un tipo, mi sembra il cognato, comunque uno di famiglia la prende da dietro, modello “sparecchiavooooo” e ne risulta una cosa è di soddisfazione per entrambi, anche se di corsa, anche se lei pensava fosse il marito.
Ci si pensa spesso a dove i giovani fanno l’amore, soprattutto in quest’era post pacciani. …in macchina, sulla spiaggia, in stanze di amici in prestito.
…ma dove facevano l’amore i nostri nonni? quelli che come i miei vivevano in coloniche dalla dimensione patriarcale, che radunavano le famiglie dei dodici figli di una coppia di contadini, tutti braccianti per i campi. E qui arriva un altro film, Con gli occhi chiusi dell’Archibugi, tratto dal romanzo del senese Tozzi. L’amore muto nelle stanze della dispensa, nelle stalle, tra balle di fieno e gli animali. L’amore in cui spesso la donna è solo un ventre dove depositare il proprio seme… e questo Käte, lo dice, lei anima libera imbrigliata nella sua natura riproduttrice.
da E non disse nemmeno una parola di Heinrich Böll, 1955 Mondadori
Si innestano l’altre domanda, quel libro è una fonte di quesiti. È questo è più un classico.
Una donna è può essere libera, o la sua natura di madre è gioia e prigione?
Come è cambiato l’"amore" delle donne conseguentemente alla loro maggiore autonomia?
Perdonatemi, non sono certo Carrie Bradshaw di Sex & City, le mie domande non sono ugualmente stimolanti e interessanti. Nessun obbligo di risposta, nessun obbligo di lettura.
Per fare l’amore non ci vuole molto spazio, ma se c’è un po’ di comodità e riservatezza, diciamo che, nella maggior parte dei casi, viene meglio, no? Un po’ come gli strumenti dell’artista, se sono di qualità anche il lavoro ha le sue migliorie. Mi viene in mente la scena di una vecchio film di cui non ricordo il nome. Interno di una baracca, una ragazza che si lava i capelli nell’acquaio di questa unica stanza con letti a castello, fornelli ecc. mentre ha la testa insaponata e non vede, un tipo, mi sembra il cognato, comunque uno di famiglia la prende da dietro, modello “sparecchiavooooo” e ne risulta una cosa è di soddisfazione per entrambi, anche se di corsa, anche se lei pensava fosse il marito.
Ci si pensa spesso a dove i giovani fanno l’amore, soprattutto in quest’era post pacciani. …in macchina, sulla spiaggia, in stanze di amici in prestito.
…ma dove facevano l’amore i nostri nonni? quelli che come i miei vivevano in coloniche dalla dimensione patriarcale, che radunavano le famiglie dei dodici figli di una coppia di contadini, tutti braccianti per i campi. E qui arriva un altro film, Con gli occhi chiusi dell’Archibugi, tratto dal romanzo del senese Tozzi. L’amore muto nelle stanze della dispensa, nelle stalle, tra balle di fieno e gli animali. L’amore in cui spesso la donna è solo un ventre dove depositare il proprio seme… e questo Käte, lo dice, lei anima libera imbrigliata nella sua natura riproduttrice.
“(…) sognavo ancora di quella vita senza matrimoni che ci è stata promessa, sentivo il ritmo di canti liturgici, mi vidi in compagni di uomini con cui non ero sposata e dei quali sapevo che non desideravano approdarmi in grembo.”
da E non disse nemmeno una parola di Heinrich Böll, 1955 Mondadori
Si innestano l’altre domanda, quel libro è una fonte di quesiti. È questo è più un classico.
Una donna è può essere libera, o la sua natura di madre è gioia e prigione?
Come è cambiato l’"amore" delle donne conseguentemente alla loro maggiore autonomia?
Perdonatemi, non sono certo Carrie Bradshaw di Sex & City, le mie domande non sono ugualmente stimolanti e interessanti. Nessun obbligo di risposta, nessun obbligo di lettura.
