17 ottobre 2006

La "vita vera"


È da un po' di tempo che ll pensiero mi batte qui, come la lingua sul dente che duole, cos'è la "vita vera"?

Mi rispondo ogni tanto, quando incontro momenti che potrebbero essere catalogati come tali. Torno indietro al primo. Al loro anniversario, alla loro festa, vent'anni di matrimonio e una sala gremita d'amici a portargli i loro auguri. Amici di tutte le età, padri e figli e qualche nipote. Tutti insieme per stargli vicino in questo momento di festa. Vent'anni non si festeggiano a caso, c'è qualcosa che fa affrettare, qualcosa che non guarda in faccia a nessuno e allora prima che arrivi, in qualsiasi forma, è bene tenersi stretti gli affetti, gioire con loro, e senza maschere e timori. Parlandone. E lui ne parla senza remore e con molta commozione. La stessa che prende te e la tua amica d'infanzia, entrambe cresciute sotto i suoi occhi, quando anche alle nostre madri accade la stessa cosa. Lacrime in gola per non annebbiare la festa.
La vita vera è sentirti vicina a questa sala di persone, che fuori da ogni credo, sono la tua fede.
La vita vera è quando fai una sorpresa a tua madre e ti presenti ad una cena alla quale non eri invitata. Solo per alzare il calice al momento giusto e fargli, inaspettatamente, gli auguri per il suo compleanno. Passi, nonostante i vent'anni di distanza, con loro una serata divertente, generosa e assolutamente impagabile.
È vita vera quando dedichi il sabato mattina alla tua tana, alle tue cianfrusaglie, alle tue pozioni. Rimetti in ordine le scarpe, ognuna nella sua scatola. Passi all'armadio, righe con righe, nero, marrone, verde, blu, viola, rosso, arancio, albicocca e rosa, i colori in gradazione. È il tuo ascendente Toro che prende campo, nei momenti in cui il sole in Sagittario gli lascia il tempo. Poi il frigo, verifichi l'eco e i negroni da comporre. Qualcuno li terrebbe nell'armadio, i negroni, tu no. La dispenza, e le briciole di carasau, i pacchi in disordine. Toglie polvere da spezie e bottiglie. Più dalle spezie, che dalle bottiglie. Prendi i barattoli diversi, ad uno ad uno e li riordini per tipo di cucina, indiana, toscana, turca...
È vita vera quando passi davanti ad un libro, lì al suo posto per case editrici, e ritrovi un passo che ricordavi. È vita vera, quando la batteria del tuo telefono si esaurisce nel primo pomeriggio, perché gli amici hanno sentito il tuo bisogno di averli vicino. Lo è anche quando tua madre ti parla da amica e tu gli ricordi che è forte, di una forza di cui tu, non sei capace, una forza che ha esaurito al capezzale dei più ampi dolori, ma che ritorna, perché è la sua indole, la sua molecola. E lo anche quando tuo padre di chiama mamma, per sbaglio, un lapsus che leggi come segno del sostegno che hai saputo dargli.
È un film che cade preciso alla fine di una giornata uggiosa, che ti porta fuori dalle tue fisiche e metaforiche mura, a ridere e a sorride, a piangere e a riflettere. Con te, l'amico che non ha bisogno di fare domande per capire. Mettici pure quest'herpes che di devasta il labbro da venerdì, che ti ricorda che accusi, anche quando lo neghi a te stessa. Se non è questa vita vera...
È vita vera quando il pranzo della domenica ha un significato particolare, un piccolo arrivederci per chi affronta un grande scoglio. E sostieni i tuoi cari in quest'impresa, mettendoci tutta te stessa. Aggiungi che si chiama come te, Sòooo. Ti dai da fare, argomenti qualcosa di te, del giusto, dei film, del tuo lavoro. Trovi risposta di altrettanta vita vissuta, aneddoti, esperienza. Di quel mondo che ti sta vicino, che gira anche nei film, che arriva all'oscar ma che è partito da qui, dai tuoi luoghi, da questa terra che non ha più la dimensione di madre ma tratiene ancora un eco.

E cos'è la vita vera se non questo?

La vita é vera. Accade tutti i giorni.
Non perché quotidiana, concreta e dolorosa, è meno bella degli slanci sporadici di gioia, dolcezza o passione, di quel succo dolce che alimenta le storie "d'amore, di nostalgie, di letteratura e di guerra".
Non è detto che debbano essere per forza cose diverse, scisse. Non è scritto da nessuna parte che sia così. La vita è un minestrone di pesantezza e leggerezza, di fatica e soddisfazione, di gioia e tristezza, di odio e di amore.
È in noi la scelta di cosa e quando vivere. Un karma scritto che si raggiunge triblando anche il destino se necessario.