08 dicembre 2006

Il porta baci rubati (terza puntata)

by Angelo Maria Pirone (Roux65) – dicembre 2006


- Le piace, vero? – mi giunge la voce da dietro le spalle

- Si, molto bella – voltandomi imbarazzato – mi ha colpito anche se, ad onor del vero, entrando non l’avevo affatto notata. Ma che cos’è?

- Quello che c’è scritto su. Un porta baci rubati.

- Un porta che?

- Quello che ha sentito: un porta baci rubati. Insomma, come un portagioie ma costruito per contenere baci e sospiri rubati

- Mi sta prendendo in giro, vero? – le chiedo tra il dubbioso e il risentito e, intanto, tento di farle un sorrisetto ironico, quasi a voler dar manforte ad una battuta che non ho ben afferrato. Ma la donna sostiene seria il mio sguardo

- No, assolutamente. Questa scatola è di inizio secolo, appartenuta ad un nobildonna toscana che ha voluto disfarsi, in punto di morte, delle cose a lei più care. Le posso garantire che di aggeggi così ne ho posseduti e venduti un bel po’, anche di foggia orientale. Nel ‘700 andavano di moda tra gli amanti clandestini, che, non potendo frequentarsi più di tanto, affidavano a queste scatole i loro sospiri e i loro baci. Insomma, una sorta di messaggeria di amore d’altri tempi

- E come funziona? Non riesco a capire come una persona possa catturare in una scatola di legno baci e sospiri

- È una cosa che non le so spiegare. Credo sia qualcosa legata ad artifici di antichi alchimisti. Lo so che le risulta difficile credermi, stentavo a farlo anch’io. Poi, scartabellando qua e là, ho capito che il suo funzionamento è legato a segreti tramandati gelosamente di padre in figlio. Ormai non si sa più come costruirle e se per caso si dovessero guastare nessuno sa più ripararle. Le posso garantire, in ogni caso, che questa, che ha in mano, funziona realmente… non so come, ma funziona

- Sarà?!… ma se lei insiste non posso sostenere il contrario. E sa dirmi come faccio a…?

- Vede questa piccolo meccanismo a scatto? Qui, sotto la fascia di seta… ebbene tenendolo aperto e, accostando la scatola alle labbra, questa cattura all’istante baci, sospiri ed emozioni che si vogliono trasmettere. L’amato, quando avrà la scatola tra le mani, basterà che la apra, l’accosti al viso e a quel punto verrà travolto, come in un vortice, da tutto quel che c’è dentro.

- Wow!

- Mi creda: è una sensazione potente ed indescrivibile. Glielo posso garantire. Una volta ho voluto sperimentare di persona, per capire se quello che avevo letto fosse stato solo leggenda o racconti per stupidi innamorati. Ebbene, sono rimasta talmente stordita da quel che c’è dentro, che non ho avuto più il coraggio di riprovare…

- Ma dai? funziona anche se non si è l’amato, il destinatario del messaggio amoroso?

- Si. Anche qui il principio del suo funzionamento m’è del tutto oscuro. Leggevo, in ogni caso, che, non so come, riesce a far leva sui ricordi affettivi che ognuno di noi porta sopiti nel cuore, li tira fuori, li rimescola, li amplifica e dà corpo a quel desiderio d’amore che abbiamo a lungo nascosto dentro di noi. La potenza dell’effetto è tanto più forte quanto più grande è questo desiderio e languore. Personalmente sono stata malissimo… sa, da poco avevo perso mio marito, ero sconvolta dal dolore e mi ero illusa che adoperando la scatola lo avessi potuto riavere, almeno per un attimo, di nuovo tra le mie braccia. Ho sottovalutato l’enormità del dolore che avevo dentro e il desiderio per lui, buonanima, che m’era cresciuto a dismisura. È stato struggente e lacerante, più di quanto potessi realmente immaginare. Mai più, mi creda, almeno nello stato in cui sono ancora

- Hum…

- Non faccia quel volto preoccupato. Non ha mai ammazzato nessuno. Le ho detto: il suo effetto cambia da persona a persona. Sicuramente tra amanti aveva un forte potere afrodisiaco e lenitivo delle pene d’amore. Per me è stato più di quanto fossi in grado di reggere… non era pronta, ecco. In ogni caso, alcune miei clienti (non pensi solo a donne) sono rimasti più che soddisfatti e sbalorditi di questi “poteri”, quando hanno provato ad aprire le scatole…

- Non era una faccia preoccupata la mia… diciamo scetticismo? Mi scusi, ma quello che mi sta raccontando mi sembra del tutto inverosimile. Non posso credere che oggi, nel duemila, ci sia ancora qualcuno disposto a credere a queste che sembrano delle vere panzane per poveri allocchi innamorati…

- Beh, liberissimo di farlo..

- Non mi fraintenda, per carità. Non voglio affatto mettere in dubbio la sua buona fede. Se lei mi dice che ha studiato, per amor di conoscenza?, e ne ha provato gli effetti, devastanti?, su di se, sarei un vero cafone a dubitare di quanto dice… ma permette che possa essere almeno un po’ scettico?

- Si certo, ha ragione. Le ripeto, sembrava anche a me impossibile tutto questo eppure funziona. Senta, quando tutto manca, può sempre acquistarla solo per il piacere di esporla. Le scatole sono ben fatte, soprattutto questa. Guardi che fattura e soprattutto i decori. Non so che tipo di arredamento possa avere, ma è un oggetto che ha il suo perché

- Effettivamente è bella, si, non posso negarlo. M’aveva colpito proprio per questo. Però il prezzo…

- Gentile signore, al di là di tutti i reali poteri, che questa scatoletta può custodire, è pur sempre un pezzo di antiquariato di fine manifattura. Mi pare sia del 1920, non ricordo bene, dovrei controllare la garanzia che comunque, se interessato all’acquisto, le rilascio. È di produzione veneta, su disegni settecenteschi… e poi guardi le incisioni: sono tutte in lamina d’oro. Un vero gioiellino

- Bella si, ci voglio pensare… - e intanto squilla il telefono dal retrobottega

- Mi scusi un secondo

- Si, faccia pure… intanto guardo qualche altra cosa

(continua)