Sarà che sto leggendo
questo libro di Jung che parla dell'interpretazione dei sogni e dell'inconscio ma in questi giorni ho dei sogni assai movimentati. Hai posteri, o a me tra qualche mese, l'interpretazione.
Tra sabato e domenica:
Sogno di essere con i miei genitori e il mio compagno; siamo su due auto diverse, io con mia madre, lui con mio padre. I miei genitori devono andare a fare visita a qualcuno e devono comprare qualcosa al supermercato, nel solito marchio c'è la fila, aspettiamo fuori e poi desistono per andare da qualche altra parte, ma sbagliando ripetutamente strada tra ampi isolati case e palazzi. Mia madre ha una macchina nuova, una
porsche nuova fiammante, appena ritirata dal concessionario, che guida con estrema contentezza per la velocità, cosa che normalmente le è estranea. Guida lei,
io le siedo accanto e le chiedo come ha pagato questo mezzo. Mi dice con i
soldi che aveva, e che ha detto al concessionario che se eventualmente mancava qualcosa l'avrei messo io. IO?!?
Ci conduce direttamente dal garage ad un appartamento che a quanto apprendiamo con sorpresa è suo, nuovo. Belli gli spazi, facciamo per vedere una stanza, ma dalle finestre ampie di questa stanza si vedono degli uomini affacciati al terrazzo. Sembra che il terrazzo sia di pertinenza dell'appartamento accanto. Ci affacciamo anche noi alla finestra che da sulla strada. Niente di particolare, una via notturna illuminata dai lampioni.
Tra venerdì e sabato:
Sono davanti ad un gate di un aeroporto, blocco la partenza perché so che due amici, che in passato hanno realmente perso un aereo perché si sono svegliati tardi, devono prendere quel volo. Il gate è una sorta di buco che non lascia intravedere altro.
Sono con un gruppo di lavoro per la festa del pd nazionale, ho lavorato realmente con loro in passato. Stiamo prendendo possesso del luogo dove lavoreremo e vivremo per la preparazione della festa. Ampio spazio con un letto matrimoniale, una sorta di ballatorio sul quale affacciano altre stanze, altre camere da letto. Ci sistemiamo ed iniziamo a prepararci. Una donna al posto mio incomincia a preparare dei manifesti a mano. Io allibisco, con le tecniche computerizzate degli ultimi dieci anni non avevo più visto nessuno lavorare a mano! Da lì a poco arriva Bersani che supervisiona il lavoro e ovviamente, ma senza eccessi, fa le sue critiche, non al metodo ammanuense, quanto al contenuto, indicato che è necessario continuare a lavorarci. Io guardo il calendario e sulla base dei giorni disponibili, non riusciremo mai a stampare a tempo per l'apertura della festa. La sensazione che ho è quella di non essermi fatta avanti per velocizzare e addirizzare i lavori per tempo. Nessuno me lo ha chiesto, ma quello era il mio lavoro, qualcuno l'ha fatto a posto mio e io l'ho lasciato fare, nessuno se ne è avveduto che io avrei potuto lasciare evolvere tutto diversamente.